Dismessa e rioccupata, la fabbrica post-fordista nei cicli di sviluppo urbano
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Dottorato Internazionale in Architettura ed Urbanistica QUOD - The Quality of Design, III ciclo, a.a.2010; La ricerca cerca di mettere in luce il rapporto che sussiste tra il fenomeno della
dismissione e le modalità proprie della trasformazione e di modificazione ciclica delle
gerarchie e degli spazi urbani, facendo emergere alcuni temi (capitale sociale nella
fabbrica post-fordista, rioccupazione delle aree, condivisione della trasformazione,
cooperazione e partecipazione) che manifestano l'attualità di alcune problematiche
relative al tema della ricerca e alle dinamiche di trasformazione della città
contemporanea.
Gli spazi della dismissione rappresentano contesti che, rispetto all’omologazione del
territorio circostante, presentano dei tratti di riconoscibilità, caratteri di un insieme
identificabile dalla permanenza della memoria storica dei luoghi e dalla presenza di
qualità differenziali rispetto al loro contesto.
Dunque, il progetto delle aree dismesse si muove tra la permanenza di riconoscibilità,
identità e conformazione specifica, e la condizione della trasformazione, con le ragioni
di modificazione e di progressione del nuovo, che in esse si manifesta come condizione
particolare della perdita d'uso.
Stabilita questa dialettica tra permanenza e trasformazione, è stata condotta una
selezione di casi-studio, a loro volta suddivisi in diversi atteggiamenti rispetto agli
interventi, da cui è emersa l'impossibilità di definire un modello univoco di progetto, ma
da cui è stata evinta una sostanziale convergenza verso un progetto aperto capace di
accogliere al suo interno il confronto tra la permanenza ed il cambiamento, nell'ottica
di costruire nuove relazioni, identità e differenze, considerate nuclei essenziali del
progetto di trasformazione nel contesto contemporaneo.
Tali aree sembrano oggi sempre più finalizzate alla realizzazione di processi di sviluppo
socio-economico, legati alla loro specifica dimensione ex-industriale, che fungono da
vero e proprio motore di trasformazione innovativa. Questo processo di riconnessione è
stato definito rioccupazione di un’area industriale dismessa e interpretato come
conseguimento di obiettivi sociali, ottenuti attraverso processi di forte natura
partecipativa, capaci di raggiungere l’equilibrio tra interessi privati e collettività, di
garantire la qualità edilizia ed ambientale negli interventi sulle aree industriali dismesse.
La fabbrica, perso il significato e connotazione stabile di luogo di trasformazioni e
produzione delle merci, diventa luogo della memoria, luogo simbolo di valori, luogo di
sperimentazione di nuove progettualità; Università della CalabriaSoggetto
Architettura; Urbanistica
Relazione
ICAR/20;