I tempi della cura : genere, quotidianità e tecnologie domestiche
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Dottorato di ricerca in Scienza, tecnologia e società, XV bis ciclo. A.a. 2005-2006; Oggetto di studio della mia tesi è il tempo della cura, cioè quel tempo dedicato
alla riproduzione della vita degli altri esseri umani, al loro benessere fisico e
mentale, alla loro protezione. Nel corso dell’ultimo cinquantennio gli stili di vita
si sono profondamente trasformati e con essi anche il lavoro di cura. Nel mio
percorso di ricerca ho analizzato i mutamenti dell’organizzazione e dei
significati dell’attività di cura e delle scansioni temporali delle quotidianità
femminili all’interno di due contesti caratterizzati da differenti processi di
modernizzazione. Le teorie della vita quotidiana sono state lo strumento
analitico per leggere, entro il più ampio processo di modernizzazione, le
conseguenze che la diffusione delle tecnologie domestiche hanno prodotto sul
lavoro di cura ed in che termini queste abbiano aperto nuovi spazi sociali ed
individuali per le donne e se abbiano indotto delle trasformazioni nei ruoli
maschili e femminili. La parte empirica della ricerca ha riguardato la
comparazione fra due insiemi di donne provenienti dallo stesso contesto
sociale -la Calabria degli anni ’50- ma che hanno percorso due differenti
modelli di trasformazione sociale: uno più lento, per quelle che sono rimaste e
sono cresciute in Calabria, l’altro più repentino, per quelle che sono emigrate a
Vaughan in Canada. La comparazione si colloca su un duplice piano d’analisi:
quello orizzontale tra generazioni cresciute in contesti differenti e quella
verticale tra generazioni successive. In un caso, quello calabrese, la diffusione
delle tecnologie domestiche si è prodotta gradualmente, rappresentando più
che un progetto coerente e complessivo di organizzazione del lavoro
domestico, un segno di possibilità di accesso al consumo e di acquisizione di
status. Nell’altro caso, quello canadese, la dotazione tecnologica domestica è
invece già immediatamente disponibile e rientra nelle logiche di razionalità
organizzativa che governano quel sistema già dagli anni ’50. Nell’un caso e
nell’altro le tecnologie domestiche si pongono come funzionali ad un più
generale modello di sviluppo. Liberano tempo e diminuiscono la fatica fisica.
Ma questo tempo e questa fatica fisica, che rimangono prerogativa del genere
femminile, non incrementano le dimensioni del tempo libero fruibile dalle
donne. Nel caso canadese consentono esclusivamente alle donne di poter,
razionalizzando e velocizzando il lavoro domestico, essere libere e disponibili
verso il mercato del lavoro. Nel caso calabrese supportano una generazione di
mamme che assume su di sé l’intero carico del lavoro di cura, liberando la
generazione successiva dalle incombenze che avevano sempre gravato su
quelle precedenti e così creando le condizioni, grazie soprattutto all’accesso
all’istruzione delle più giovani, per l’avvio di un processo di emancipazione. Il
lavoro di cura si trasforma, non è più così preponderante il peso della fatica
fisica, non è più un lavoro ripetitivo di gesti e modelli tramandati, non è più un
lavoro teso a conservare. Soprattutto per le generazioni più giovani la fatica
diventa stress, la ripetitività diventa capacità organizzativa, la conservazione
diventa capacità di innovazione.The focus of my dissertation is the time of care, it is the time allocated to the
reproduction of life of other human beings, to their physical mental welfare and
to their protection.
In the last fifty years the life styles have been radically transformed and with
them the time of care too. In my work I analyse the change in the organisation
and the meanings of care, and the schedule of women’s daily life within two
contexts characterised by diverse processes of modernisation.
The theories on daily life are the analytical tool I used to “read”, within the larger
process of modernisation, the consequences on the time of care of the
development and diffusion of home technologies, and how such developments
have created new social and individual spaces, and if they have created
changes in the male and female roles.
In the empirical part of my work I compared two clusters of women from the
same social context – that is Calabria in the 50s – but who have been part of
two different models of social changes: one – the slowest – involving women
who grew up and remained in Calabria, the other – the fastest – involving
women migrated to Vaughan in Canada.
The comparative work is done on two levels: horizontal and vertical. On the
horizontal it refers to the same generation growing up in different, on the
vertical it refers to the successive generations.
In the case of Calabria the distribution of home technologies has happened
gradually, representing rather than a coherent and overall project for organising
the house work a sign of the possibility to access consumerism and status
acquisition. In the case of the Canadian process the home technology is
already available in the 50s and is part of the wider system of organisational
rationality. In both cases the home technologies are functional to a wider
development. They release time and decrease the amount of physical labour
required. However these time and physical labour, that belong peculiarly to the
female gender, do not increase the free time available to women. In the
Canadian case – producing a more rational and fast house work - they allow
women to be more free and available in the labour market. In the Calabrian
case the technologies help a generation of mums who take on their shoulders
the whole care, this has released the successive generation from the duties of
domestic care given them the opportunities – thanks to the access given to the
younger to education – to start a process of emancipation.
Caring is transformed: it is no longer a tiring physical activity, it is no longer a
series of repetitive movements and traditional models, it is no longer a job
aiming to preserve. Particularly for the youngest generations labour of care
becomes stress, the routine becomes organisational ability, and the
conservation becomes ability to innovate.; Fondo sociale europeoSoggetto
Lavoro di cura