Energia politica : formula tecnologica idrogeno : vecchie e nuove visioni di cambiamento energetico
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Pieroni, Osvaldo
Cilio, Debora
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Dottorato di ricerca in Scienza, tecnologia e società, XVIII ciclo. A.a. 2007-2008; Il presente lavoro si riferisce a considerazioni in merito al problema
dell’approvvigionamento energetico ed alla gestione potenzialmente diffusa di nuove
tecnologie energetiche (in particolare le fonti energetiche rinnovabili) applicate
anche per la produzione di idrogeno come vettore energetico. Lo studio, che ha
riguardato in particolare lo stadio sviluppo di tali tecnologie, pone particolare
accento sull’importanza del piano della comunicazione della tecnologia come input
per un allargamento all’inclusione ed alla partecipazione di più soggetti al processo
di cambiamento all’interno di tre progetti adottati come casi di studio: il progetto
ECTOS (Ecological City TranspOrt System) nella città di Reykjavik in Islanda, il
progetto H2pia nella città di Herning in Danimarca ed il progetto PEAC.net a Soveria
Mannelli (CZ) in Italia.
L’ipotesi che ha guidato la ricerca, in linea con la visione di un processo circolare
dell’innovazione, per cui l’innovazione non è strettamente legata al vettore
tecnologico ma sono i processi sociali che se ne appropriano, è che i processi di
partecipazione attorno ad un’innovazione tecnologica non si attivano se non sono
sostenuti da innovazione sociale, che consenta di sfruttarne le potenzialità in termini
di democrazia.
Ne consegue che l’aspetto innovativo delle tecnologie è rappresentato essenzialmente
dal modo in cui si rivelano le associazioni tra gli attori piuttosto che dall’artefatto in
se stesso, che comunque viene letto come parte fondamentale dell’associazione
stessa (come attante non umano nell’accezione dei teorici dell’Actor Network
Theory). Da ciò l’importanza di superare, anche in un’ottica di sviluppo sostenibile e
di accettazione del rischio, forme di “gap” comunicativi all’interno dei gruppi
proponenti al fine di favorire la creazione/definizione di un immaginario tecnologico
che abbia anche una valenza politica e sociale, che apra all’inclusione di nuovi attori
all’interno della coalizione agente di partenza e che spinga verso una maggiore
accettabilità sociale (anche in termini economici e ambientali) delle tecnologie
energetiche di riferimento ed della visione di cambiamento ad essi correlata.
L’elaborazione teorica e l’osservazione sul campo rilevano aspetti di similarità, tutti i
progetti rappresentano, infatti, dei laboratori sperimentali che vanno nella direzione
di dimostrare se sia fattibile o meno la transizione da un sistema energetico basatosulla dipendenza da fonti di origine fossile ad un sistema fondato principalmente su
fonti energetiche rinnovabili, capillarmente diffuse ed ambientalmente sostenibili, e
tutti in tempi differenti hanno affrontato i medesimi problemi; ma mostrano anche
profonde difformità che si esplicitano nella presenza di differenze culturali ed
istituzionali, in differenti politiche pubbliche in campo energetico finalizzate alla
stabilizzazione delle tecnologie sottese alla produzione di idrogeno ed al suo uso, a
diverse modalità di attuazione e di implementazione dei processi e delle ottiche di
cambiamento ad essi sottese, ma soprattutto nella profonda diversità nel cardine
interpretativo (politicamente e socialmente rilevante) sotteso alla tecnologia in
analisi.
Rispetto alle osservazioni avanzate sui fattori socio culturali ed istituzionali del
contesto ed all’analisi dei casi è ragionevole supporre che il problema, soprattutto per
ciò che riguarda il caso nazionale, che fin dal suo incipit ha contemplato forme di
partecipazione allargata, è rappresentato fondamentalmente dalla tendenza a leggere
la tecnologia (per altro ancora solo evocata) come unico vettore di innovazione,
senza tenere conto delle oggettive difficoltà (in termini di politiche pubbliche ed
economiche) di tradurre la complessità delle tecnologie implicate nel progetto
attraverso una visione condivisa all’interno della coalizione agente di riferimento da
cui consegue una profonda difficoltà ad aprire il processo a forme di interessamento,
prima, e di inclusione reale poi, con conseguenti resistenze sia a livello istituzionale
che a livello degli stakeholders locali e della cittadinanza.Soggetto
Fonti rinnovabili di energia