Studio di un impianto a concentrazione solare con riflettori di Fresnel a movimentazione biassiale
Mostra/ Apri
Creato da
Nicoletti, Francesco
Furgiuele, Franco
Cucumo, Mario Antonio
Metadata
Mostra tutti i dati dell'itemDescrizione
Formato
/
Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile e Industriale. Ciclo XXXI; I processi di produzione dell’energia elettrica e lo sfruttamento indiscriminato delle fonti
energetiche tradizionali rischiano di arrecare gravi danni non solo nei confronti dell’ambiente
(surriscaldamento globale e drastica riduzione delle risorse naturali primarie) ma anche nei
confronti della salute (in termini di inquinamento atmosferico). I cambiamenti climatici
rappresentano un importante problema da affrontare nel prossimo futuro, anche se tuttavia la
domanda di prodotti energetici è sempre maggiore. Al fine di conciliare lo sviluppo energetico per
il continuo progresso della società con la tutela dell’ambiente, è necessario valorizzare i sistemi di
conversione energetica alternativi a quelli basati sullo sfruttamento delle fonti primarie
convenzionali.
Gli impianti a concentrazione solare sono dei sistemi che convertono la radiazione solare in energia
termica, utilizzando superfici riflettenti. In particolare, l’impianto lineare con riflettore di Fresnel
LFR è costituito da un elevato numero di moduli posti sul terreno che riflettono e concentrano i
raggi solari su un tubo ricevitore posto ad alcuni metri di altezza da terra.
Questo tipo di impianto presenta dei vantaggi in termini di costi iniziali rispetto agli altri impianti a
concentrazione solare: gli specchi piani sono più economici e sono meno esposti alla forza del vento
rispetto ai grandi paraboloidi curvi; il tubo ricevitore è sempre fisso e ciò evita complicazioni di
carattere costruttivo sullo stesso. Tuttavia, il rendimento complessivo di conversione dell’energia
risulta inferiore rispetto altre tecnologie a concentrazione. Infatti, le varie perdite ottiche e
geometriche, rendono l’impianto meno performante rispetto agli altri: il motivo principale è
costituito dalle perdite per estremità. A causa della movimentazione monoassiale dei riflettori e
della distanza elevata rispetto al tubo assorbitore in alcuni momenti della giornata i raggi riflessi
non illuminano completamente il tubo ricevitore. Nella tesi è stato affrontato il suddetto problema
dal punto di vista matematico per valutare innanzitutto la legge del moto di ciascun riflettore
primario e, quindi, risalire alla lunghezza di tubo che non risulta irradiata al variare del tempo.
Per indirizzare sempre i raggi sul tubo, ovviando ai problemi sopra esposti, sarebbe opportuno
creare un sistema di inseguimento a due gradi libertà.
La ricerca seguita ha come obiettivo principale lo studio di un impianto lineare di tipo Fresnel in
cui i riflettori del campo di specchi posti alle estremità longitudinali dell’impianto sono fatti ruotare
attorno a due assi. Un sistema di inseguimento innovativo di questo tipo permette, quindi, di
aumentare l’efficienza dell’impianto La tesi prevede l’individuazione matematica delle inclinazioni che devono assumere i riflettori
primari per implementare nei servomotori la legge del moto che deve essere seguita. Lo studio
riguarda, quindi, il dimensionamento e l’individuazione del tipo di motori elettrici da utilizzare, i
quali devono fornire velocità di rotazione bassissime e devono erogare coppie abbastanza elevate.
Nella tesi viene presentato il meccanismo in grado di trasferire il moto dai motori agli specchi in
maniera tale da permettere a questi ultimi la rotazione attorno a due assi.
Le prestazioni energetiche dell’impianto e l’effettivo incremento nel rendimento sono
analizzate attraverso un metodo di calcolo numerico alle differenze finite con il quale viene
modellato il sistema di assorbimento. Ciò consente di individuare le temperature raggiunte dai
diversi componenti dell’impianto e di stimare a cosa siano dovute le varie perdite termiche e
ottiche.
I risultati mostrano come si possano ottenere migliori vantaggi, utilizzando sistemi di
inseguimento di questo tipo, per gli impianti di minore estensione siccome il tubo non illuminato
rappresenta una parte percentualmente importante (ad esempio, su un impianto lungo 10 metri, se
non viene illuminato 1 metro di tubo allora le prestazioni potrebbero aumentare del 10%).; Università della CalabriaSoggetto
Impianti solari; progettazione
Relazione
ING-IND/10;