Identificazione del recettore strogenico GPER (G-protein-couple estrogen receptor) nella ghiandola prostatica umana: valutazione del GPER nei tessuti prostateci benigni e neoplastici
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Rago, Vittoria
Sisci, Diego
Carpino, Amalia
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Dottorato di Ricerca in Biochimica Cellulare ed Attività dei Farmaci in Oncologia, XXVIII Ciclo,a.a. 2015-2016; Gli estrogeni sono coinvolti nella crescita, differenziazione e patogenesi della prostata
umana attraverso la mediazione dei classici recettori estrogenici (ER e ER). D'altro
canto, il meccanismo non genomico degli estrogeni sembra esercitare un ruolo
importante su segnalazioni di percorsi che dirigono o indirettamente modulano
l'espressione genica. In questo scenario, il G protein-coupled receptor, GPER
(precedentemente chiamato GPR30), è stato implicato nella mediazione rapida degli
eventi trascrizionali in risposta agli estrogeni. Alcuni studi supportano l'ipotesi che
GPER rappresenta un recettore estrogeno-sensibile e la sua iper-espressione sembra
essere fondamentale i diverse patologie neoplasiche. L’espressione di GPER è stata
recentemente evidenziata in alcuni tessuti riproduttivi umani, ma la sua espressione a
livello prostatico è ancora sconosciuta. In questo studio, abbiamo valutato,
l’espressione di GPER in 5 pazienti affetti da patologie prostatiche non neoplastiche, e
in 50 pazienti affetti da adenocarcinoma, mediante analisi immunoistochimica e
Western blot.. Le aree normali della prostata benigna hanno mostrato una forte
immunoreattività del GPER nel citoplasma delle cellule epiteliali basali insieme ad
una debole colorazione nel citoplasma delle cellule stromali. Nessuna
immunocolorazione è stata invece osservata nelle cellule epiteliali luminali secretorie.
L’analisi immunoistochimica ha evidenziato l’espressione cellulare di GPER in tutti i
campioni di adenocarcinoma esaminati ma con una variabilità correlata alle diverse
architetture delle cellule tumorali (Gleason patterns). Le regioni che presentavano
lesioni pre-neoplastiche HGPIN (high-grade prostatic intraepithelial neoplasia) hanno
evidenziato una intensa immunoreattività per il recettore, mentre nelle aree tumorali la
positività al GPER è stata correlata ai “Gleason patterns” e valutata con il metodo di
Allred. Una intensa immunoposititvità al GPER è stata evidenziata nelle aree tumorali
Gleason pattern 2 e pattern Gleason 3 (leggermente ridotta in queste ultime), mentre
debolmente colorate apparivano le aree con Gleason pattern 4.
L’analisi Western blot degli estratti proteici benigni e tumorali ha confermato questo
risultato. È stato inoltre osservato un aumento delle forme fosforilate dei livelli di Akt
e di CREB nei campioni di pazienti affetti da adenocarcinoma scarsamente
differenziato rispetto alle altre categorie. In conclusione, nel presente lavoro, per la prima volta, abbiamo identificato GPER
nelle cellule basali epiteliali della prostata umana non neoplastica, con una diversa
localizzazione rispetto ai classici recettori estrogenici. Abbiamo inoltre evidenziato
l'espressione di GPER nelle cellule di adenocarcinoma prostatico ma con una
modulazione della sua intensità dipendente dall’organizzazione delle cellule
neoplastiche. La immunoreattività al GPER appare quindi inversamente correlata al
grado di differenziazione tumoral; Università della CalabriaSoggetto
Androgeni; Estrogeni; Prostata
Relazione
BIO/16;