Vegetated roofs as a low impact development (LID) approach: hydrologic and hydraulic modeling for stormwater runodd mitifation in urban environment
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Principato, Francesca
Berardi, Luigi
Bertrand-Krajewski, Jean-Luc
Carbone, Marco
Piro, Patrizia
Macchione, Francesco
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Dottorato di Ricerca in Ingegneria Idraulica per l'Ambiente e il Territorio Ciclo XXVIII, a.a. 2015-2016; Nei paesi sviluppati, il livello di urbanizzazione è in continuo aumento e dovrebbe
raggiungere l’83% nel 2030 (United Nations, 2002; Antrop, 2004). Il notevole incremento
della popolazione comporta una continua espansione areale delle città che si traduce nella
progressiva cementificazione di aree vegetate sempre più grandi. L’effetto combinato di
urbanizzazione (che riduce la disponibilità di spazi naturali e allo stesso tempo modifica la
rete di scorrimento superficiale) e cambiamenti climatici (che incrementano la frequenza e
l’intensità delle precipitazioni) (Piro et al., 2012) ha comportato una maggiore vulnerabilità
delle aree urbane ed uno sconvolgimento del ciclo idrologico naturale. Durante gli eventi
di pioggia intensi, i tassi di infiltrazione ed evapotraspirazione si sono notevolmente ridotti,
e di conseguenza si è verificato un incremento del volume di deflusso delle acque
meteoriche che sovraccarica il sistema di drenaggio urbano (Piro et al., 2012). In un’ottica di sviluppo ambientale sostenibile, nasce quindi l’esigenza di potenziare la
rete di deflusso superficiale mediante l’introduzione di soluzioni sostenibili che consentano
di rispristinare, per quanto possibile, le condizioni idrologiche che caratterizzavano il
bacino prima dello sviluppo urbano (Cannata, 1994). L’insieme di queste tipologie di
interventi a basso impatto che, seguendo un approccio ecologicamente basato, consente
una gestione delle acque piovane direttamente alla fonte così da prevenire molti problemi
che possono accorrere lungo il percorso di trasporto, viene identificato in letteratura con
l’acronimo LID (Low Impact Development).
Tra queste, la tecnica del verde pensile che protegge, ripristina o imita il ciclo
idrologico di pre-sviluppo e, sfruttando gli spazi disponibili sulle coperture a tetto
(altrimenti inutilizzate), può essere applicata anche in ambienti urbani densamente
edificati, è di particolare interesse ambientale per l’insieme dei benefici che comporta su
scala del singolo edificio e del comprensorio urbano circostante (Tillinger, et al., 2006).
Diversi studi hanno evidenziato come le coperture vegetate possano avere effetti sulla
ritenzione degli eventi di pioggia (DeNardo et al., 2005; VanWoert et al., 2005; Getter et
al., 2007; Gregoire and Clausen, 2011), riducendo il volume di deflusso e la portata al
colmo (Berntsson, 2010; Palla et al., 2010; Voyde et al., 2010; Stovin et al., 2012) e
ritardando il picco di piena (Carter e Rasmussen, 2006; Spolek, 2008). Da queste premesse nasce il seguente lavoro di tesi, che ha riguardato lo studio del
Verde pensile come sistema a basso impatto ambientale, per la mitigazione dei deflussi
nell’idraulica urbana, focalizzando l’attenzione sulla Modellazione Idrologico-Idraulica:
“Vegetated roofs as a Low Impact Development (LID) approach: hydrologic and hydraulic modeling for stormwater runoff mitigation in urban environment”. Il principale
obiettivo della ricerca è stato quello di definire, migliorare ed implementare una
metodologia per la progettazione dei tetti verdi utilizzando i dati provenienti da diverse
aree geografiche (nel caso specifico sono stati analizzati i dati provenienti da due diverse
realtà geografiche: Cosenza in Italia e Lione in Francia), al fine di individuare alcuni fattori
chiave per la caratterizzazione della risposta di un sistema a verde pensile.
Più nello specifico, dopo un’introduzione generale ed una panoramica sui benefici che
l’adozione delle LID offre alla gestione delle acque meteoriche in ambiente urbano rispetto
ai sistemi convenzionali, nel Capitolo 1 sono stati definiti i principali obiettivi del progetto
di ricerca. Tra le soluzioni naturalistiche che operano il controllo della formazione dei
deflussi superficiali mediante i processi di ritenzione e detenzione, quella del Verde
Pensile viene particolarmente trattata nel Capitolo 2; vengono descritte le componenti
stratigrafiche ed illustrati i più importanti effetti benefici conseguibili dall’installazione di
coperture vegetate, con particolare attenzione al contributo nella regimazione delle acque
meteoriche.Dal momento che la risposta idrologico-idraulica di una copertura vegetata è influenzata
da diversi fattori quali le condizioni meteo-climatiche e le caratteristiche costruttive della
copertura vegetata, la revisione della letteratura (Capitolo 3) è organizzata in relazione agli
obiettivi della ricerca: (1) la prima parte fornisce una panoramica dei modelli per l’analisi
del comportamento idraulico dei tetti verdi, visti come strumento di supporto alla gestione
quantitativa delle acque di pioggia; (2) nella seconda parte è stata eseguita una
ricognizione degli studi scientifici effettuati per analizzare l’influenza dei suddetti
parametri sulle prestazioni idrologiche ed idrauliche di una copertura vegetata di tipo
estensivo. Tali considerazioni suggeriscono che se il verde pensile deve essere parte delle
strategie di gestione delle acque piovane, è fondamentale capire come specifici sistemi di
copertura rispondano ad eventi pluviometrici specifici; questo richiede strumenti di
modellazione affidabili che consentano di ottimizzare le prestazioni dei sistemi a verde
pensile su una vasta gamma di tipi di costruzione e in diverse condizione operative. Come
risultato di tali considerazioni, i capitoli 4 e 5 riguardano le sperimentazioni condotte
utilizzando due diversi modelli. In particolare il Capitolo 4 indaga l’affidabilità di un modello concettuale di tetto verde,
sviluppato congiuntamente dalla Le Prieuré e l’INSA di Lione, per simulare il
comportamento di una specifica tecnologia di tetto verde pre-fabbricato (Hydropack® &
Stock&Flow®). Il modello si basa sul percorso dell’acqua attraverso quattro serbatoi disposti in serie, ciascuno caratterizzato da uno specifico processo idrologico e/o idraulico
rappresentato da equazioni concettuali o semi-dettagliate: Serbatoio di Intercettazione,
Substrato, Serbatoio Alveolare ed un Serbatoio di Raccolta. Il modello, adattabile a
qualsiasi tipo di copertura attraverso l’attivazione/disattivazione di serbatoi e funzioni
opzionali, intende simulare il comportamento dinamico del tetto verde a diversi intervalli
di tempo, indagarne l'affidabilità ed ottimizzarne le prestazioni.
Il modello è stato testato e calibrato utilizzando un database raccolto su due siti
sperimentali, rispettivamente per un anno e nove mesi, misurati al passo temporale di 1
minuto:
1) per l’unità prefabbricata di 1 m2 (Hydropack®) prodotta ed installato a Moisy
(Francia) da Le Prieuré, la calibrazione è stata condotta a scala d’evento per
valutare il contenuto idrico nel substrato;
2) per il tetto verde a grandezza naturale di 282 m2 presso il Centro Congressi di Lione
(Francia),la calibrazione è stata condotta a scala mensile per valutare il deflusso
totale in uscita dal tetto verde.
Tutte le simulazioni del modello sono state effettuate utilizzando il linguaggio ddi
programmazione MatLab. Come indicatori delle performance del modello sono stati
utilizzati il criterio di Nash-Sutcliffe (NS) e il Root Mean Squared Error (RMSE). I
risultati delle simulazioni effettuate sull’unità Hydropack hanno mostrano che il modello
ha una elevata capacità di replicare il comportamento osservato per il contenuto idrico nel
substrato durante eventi piovosi, come confermato dagli alti valori di NS (sopra 0,6 per il
78% dei casi, e sopra 0,97 per il 46%) e valori RMSE bassi. I primi risultati hanno inoltre
indicato che la risposta del modello è fortemente determinata dal contenuto iniziale di acqua nel substrato (Hs0) che andrà considerato come uno dei parametri chiave del
modello quando è usato a scala di evento. Per quanto riguarda le simulazioni mensile
effettuate sul tetto verde a scala reale, i primi risultati hanno mostrato una buona capacità
del modello di replicare il comportamento osservato per la portata in uscita dal tetto, solo
per alcuni eventi; prestazioni inferiori si osservano per alcuni eventi a causa di dubbia
affidabilità dei dati o nel caso di eventi con precipitazioni molto piccole.
Nel Capitolo 5 viene proposto un modello concettuale (SIGMA DRAIN), sviluppato nel
corso del progetto PON01_02543 per simulare il comportamento idraulico della copertura
vegetata di tipo estensivo installata nel sito sperimentale dell’Unical. SIGMA DRAIN
utilizza, per la simulazione dei fenomeni idrologici e idraulici, il motore di calcolo del
software EPA SWMM (Storm Water Management Model), pur essendo completamente svincolato dall’interfaccia utente del software. Il nuovo modello idealizza il tetto verde
come un sistema costituito da tre componenti disposte in serie, ognuna caratterizzata da
uno specifico processo idrologico-idraulico, corrispondenti ai tre moduli tecnologici
principali della copertura: lo strato superficiale è concettualizzato come un sottobacino
mentre i successivi strati di terreno e di accumulo sono schematizzati attraverso due
serbatoi lineari che descrivono rispettivamente la percolazione attraverso il substrato
colturale e il trasporto attraverso lo strato drenante. Un’equazione di bilancio di massa
viene applicata a ciascun blocco, tenendo conto dei fenomeni fisici specifici che si
verificano in ciascun modulo; il flusso è invece regolato dall’equazione di Richards.
Al fine di stimarne l’affidabilità, il modello è stato prima calibrato e poi validato con il
software HYDRUS-1D, che modella l’infiltrazione dell’acqua nel sottosuolo; visti i
parametri idraulici richiesti dal software, tale operazione ha riguardato essenzialmente lo
strato di terreno piuttosto che quello di vegetazione ed accumulo. Osservando i risultati in
termini di deflusso dei singoli eventi di pioggia, è possibile constatare che il modello
Sigma Drain approssima bene il modello HYDRUS-1D per precipitazioni al di sopra dei
20 mm, mentre per eventi con altezza di pioggia inferiore le performance del modello non
risultano soddisfacenti; tale comportamento è attribuibile al fatto che nel modello Sigma Drain, differentemente da HYDRUS-1D, non si tiene conto del contenuto idrico iniziale
del substrato. A conferma di ciò, le simulazioni effettuate in continuo, hanno mostrato in
media un valore dell’indice di NS pari a 0.8, a dimostrazione che le condizioni idrologicoidrauliche
antecedenti l’evento considerato sono rilevanti nella valutazione della risposta
del modello.
Particolare attenzione è stata riposta all’analisi del coefficiente di deflusso e ai fattori
idrologici che sono determinanti nelle performances del tetto quali: la precipitazione,
l’intensità e la durata di pioggia, nonché il periodo intra-evento che intercorre tra due
eventi indipendenti. A seguito delle simulazioni effettuate con SIGMA DRAIN, dal
confronto dei risultati ottenuti in termini di deflusso tra gli eventi di pioggia registrati con
passo temporale di 1 minuto sul sito sperimentale dell’Unical e presso Lione, si è
evidenziato per entrambi gli scenari un comportamento analogo, stimando un valore soglia
delle precipitazioni di 13mm, al di sotto del quale il tetto verde trattiene la quasi totalità
dell’evento. Per eventi con altezza di pioggia superiore a 13 mm, è stata rilevata, invece,
un coefficiente di deflusso che si attesta in media attorno al 46% e 38% rispettivamente per
il set di dati regisrati all’Unical e a Lione; è possibile osservare, inoltre, l’esistenza di una
proporzionalità diretta tra precipitazione e deflusso. Per analizzare al meglio l’influenza dei singoli parametri idrologici sull’efficienza
idraulica del tetto verde, è stata poi ricavata, con i dati di pioggia dell’Unical, un’equazione
statistica sulla base di analisi di regressione lineare multipla, successivamente validata con
i dati di Lione, che consenta di avere una prima stima della capacità di ritenzione del tetto
verde in funzione della durata dell’evento e dell’altezza di pioggia. In definitiva è possibile
osservare che ogni singolo parametro, sia esso idrologico o fisico, apporta un’influenza
significativa sulle prestazioni idrauliche di una copertura vegetata. Risulta, dunque,
approssimativo valutare l’efficienza di una copertura vegetata mediamente su scala annuale
o stagionale, in quanto ogni singolo evento di pioggia, in funzione delle proprie
caratteristiche e di quelle della copertura stessa, sarà trattenuto in maniera differente.
I risultati ottenuti dalle sperimentazioni hanno evidenziato come la copertura vegetata di
tipo estensivo, progettata e realizzata all’Unical, in clima Mediterraneo, presenti un ottima
efficienza idraulica anche considerando i dati di pioggia di un’altra realtà come Lione,
caratterizzata da un clima Temperato.
Infine, nel Capitolo 6 vengono esposte le conclusioni generali sul progetto di ricerca e i
possibili sviluppi futuri.
Con questo lavoro di tesi, che fornisce indicazioni utili alla realizzazione di una
pianificazione urbanistica sostenibile che consenta di attuare una gestione integrata della
risorsa idrica, si intende promuovere il verde pensile non solo quale strumento di
mitigazione e compensazione ambientale in generale, ma nello specifico quale soluzione di
drenaggio urbano sostenibile per il ripristino dei processi fondamentali del ciclo idrologico
naturale nell’ambiente urbano.; Università della CalabriaSoggetto
Ingegneria idraulica; Deflusso; Acque piovane
Relazione
ICAR/02;