<<Il>> sistema antisismico borbonico: analisi storica, meccanico costruttiva e sperimentale
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Ruggieri, Nicola
Bartolino, Roberto
Zinno, Raffaele
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Scuola di Dottorato Scienza e Tecnica "Bernardino Telesio" Ciclo XXVII, a.a. 2014; Il 1783 segna per la Calabria una data infausta, un terremoto dalle
proporzioni inaudite colpisce la Calabria Ulteriore con repliche che
continuarono incessantemente per circa tre anni. Le conseguenze furono
catastrofiche intere città completamente rase al suolo, circa 30.000 morti a
cui si aggiunsero ulteriori 5.000 per gli stenti successivi al terremoto,
l’economia della regione completamente annientata. Ferdinando IV in
maniera tempestiva attua una serie di iniziative tra le quali la
promulgazione delle Istruzioni generali, il primo regolamento antisismico di
Europa. Tale codice rappresenta la sintesi dei più avanzati principi della
nascente ingegneria antisismica, come il perseguire la connessione delle
pareti murarie e quindi l’”effetto scatolare”, la regolarità in pianta ed in
alzato, la riduzione della massa sismica.
L’attuazione delle Istruzioni Borboniche è rappresentata da un sistema
costruttivo costituito da muratura rinforzata da telai; una tecnologia che si
fonda su un sapere costruttivo intorno alle strutture di legno esistente in
Calabria da tempo immemore. Infatti, già durante la civiltà italica, modellini
fittili scoperti a nord di Sibari, testimoniano un utilizzo d’intelaiature
irrigidite da croci di sant’andrea; altri esempi di edifici a struttura lignea,
oltre a quelli di epoca romana caratterizzati dall’opus craticium presenti nel
Regno di Napoli e a costruzioni relative alla prima conquista Normanna,
sono descritti in alcune cronache d’epoca del XVII e XVIII secolo.
La riedificazione successiva all’evento tellurico del 1783 previde una buona
organizzazione degli interventi, vera e propria protezione civile ante-litteram
e lo sviluppo di diverse tipologie di edifici “baraccati”, tra i quali, forse il più
noto, quello incluso nel trattato di Vivenzio e indicato come “Case formate di
legno”.
I catastrofici terremoti del 1905 e 1908 “collaudarono” il sistema, che diede
prova di una corretta risposta ad azioni di tipo dinamico mostrando, unico
dissesto comune alle diverse costruzioni Borboniche analizzate, per
apparecchi murari non eseguiti a regola d’arte, il ribaltamento di porzione di
paramento murario esterno. La campagna sperimentale, che ha incluso prove cicliche quasi statiche su
riproduzioni in scala 1 a 1 di parete Borbonica, ha mostrato un appropriato
comportamento del campione sotto azioni cicliche, in cui la muratura,
almeno per spostamenti di non importante entità, viene riportata al cessare
dell’azione della forza orizzontale, nella posizione originaria o prossima
grazie alla presenza del telaio ligneo caratterizzato da un’alta flessibilità. Il
telaio di legno non ha mostrato alcuna deformazione non reversibile o
lesione per tutta la durata della prova, mentre piccole lesioni nei giunti di
malta ed espulsioni di pietra hanno caratterizzato il riempimento di
muratura.
La durabilità del sistema risulta limitata nonostante i diversi accorgimenti
suggeriti dalle Istruzioni, a causa dell’alto tenore di umidità generato
nell’apparecchio murario e quindi di condizioni favorevoli per attacchi di tipo
biotico.; Università della CalabriaSoggetto
Murature; Costruzioni antisismiche; Telai
Relazione
ICAR/19;