Profilo tossicologico dell’Olio Essenziale di Bergamotto (Citrus Bergamia, Risso) in vitro e caratterizzazione dei meccanismi coinvolti
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Ciociaro, Antonella
Corasaniti, Maria Tiziana
Bagetta, Giacinto
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Dottorato di ricerca in “Farmacologia e Biochimica della Morte Cellulare” XXIII ciclo,a.a.2010-2011; L’utilizzo di prodotti contenenti estratti vegetali, compresi gli oli essenziali, è ampiamente
diffuso nell’industria cosmetica, alimentare e farmaceutica; tuttavia, i meccanismi alla base
dei loro effetti risultano spesso non caratterizzati.
Nel presente lavoro di tesi sono stati indagati gli effetti dell’olio essenziale di bergamotto
(Citrus bergamia, Risso) in colture di neuroblastoma umano, SH-SY5Y, di leucemia mieloide
cronica, K-562, ed in cellule con fenotipo normale, in particolare, colture di fibroblasti
di cute umana, Hs 605.Sk. Lo studio è stato rivolto alla caratterizzazione della citotossicità
indotta dal BEO e all’identificazione dei meccanismi implicati.
I risultati ottenuti dimostrano che l’olio essenziale di bergamotto (BEO) riduce la vitalità
cellulare in colture SH-SY5Y e K-562 quando impiegato a concentrazioni superiori allo
0,01%. Tale effetto risulta concentrazione- e tempo-dipendente. In tali linee cellulari, a seguito
del trattamento con il BEO, alcune cellule presentano un fenotipo necrotico, altre le
caratteristiche dell’apoptosi.
La morte cellulare non si associa ad aumentata produzione di specie reattive dell’ossigeno
(ROS); compatibilmente con un meccanismo di morte ROS-indipendente, l’antiossidante
N-acetil-cisteina non previene gli effetti sulla vitalità cellulare indotti dal BEO. In tali condizioni sperimentali, la morte cellulare è preceduta da un rapido collasso del potenziale di
membrana mitocondriale ( Ψm). Nelle cellule SH-SY5Y, oltre ad un’alterazione della
morfologia mitocondriale, il BEO induce una riorganizzazione delle proteine del citoscheletro,
perdita dell’integrità di membrana e riduzione del volume cellulare. Il danno cellula re interessa anche il nucleo ed una percentuale significativa di cellule presenta ipodiploidia.
L’esposizione delle cellule SH-SY5Y a concentrazioni citotossiche di BEO induce attivazione
della caspasi 3 e clivaggio di PARP; in particolare, il pattern di quest’ultimo, non è
compatibile con la sola attivazione della caspasi 3, suggerendo l’attivazione di altre famiglie
di proteasi. Tuttavia, l’inibizione farmacologica delle calpaine e delle catepsine mediante
pretrattamento con MDL 28170 ed E-64d, rispettivamente, non previene la morte
delle cellule SH-SY5Y indotta dal BEO, mentre una parziale protezione è conferita
dall’inibitore delle caspasi, Z-VAD-fmk, che riduce in maniera significativa la percentuale
di cellule apoptotiche lasciando inalterata la percentuale di cellule che vanno incontro a
morte per necrosi.
Concentrazioni citotossiche di BEO interferiscono anche con i meccanismi di sopravvivenza
cellulare come suggerito dalla riduzione della fosforilazione della chinasi Akt. Inoltre,
l’aumento dell’attività proteolitica indotta dal BEO determina degradazione di Akt e riduzione
dei sui livelli intracellulari.
L’esposizione al BEO di colture di fibroblasti di cute umana, Hs 605.Sk, documenta un
profilo tossicologico differente rispetto a quello osservato in colture SH-SY5Y e K-562. La
morte cellulare, valutata dopo 24 ore di esposizione al fitocomplesso, presenta prevalentemente
le caratteristiche della necrosi; inoltre, essa si osserva solo con concentrazioni superiori
allo 0,02%, indicando una minore sensibilità dei fibroblasti agli effetti citotossici del
BEO rispetto alle cellule tumorali.
Nel complesso, i risultati ottenuti dimostrano che il BEO riduce la vitalità di cellule in proliferazione
attivando diverse vie di morte. La comprensione dei meccanismi attraverso i quali i diversi costituenti del BEO interagiscono per indurre necrosi ed apoptosi potrebbe
essere utilmente sfruttata in chemioterapia antitumorale dove spesso l’inefficacia dei trattamenti
farmacologici è riconducibile ai difetti dell’apoptosi presenti nelle cellulari tumorali.
Inoltre, considerando il diffuso impiego del BEO in aromaterapia e la carenza di studi tossicologici,
i risultati ottenuti nel presente studio suggeriscono che i prodotti a base di tale
olio essenziale debbano essere utilizzati con cautela e, comunque, a diluizioni appropriate,
soprattutto quando impiegati mediante applicazione diretta sulla cute e per periodi prolungati; Università della CalabriaSoggetto
Farmacologia; Citrus bergamia
Relazione
BIO/14;